L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso veneto. Pregiatissimo, può fregiarsi della certificazione DOC, ha anche una forte valenza storica, pur nella sua modernità, in quanto è stato prodotto a livello locale, partendo dalle produzioni tipiche nel 1950. L’amarone nacque da uno sbaglio nella miscelazione delle uve destinate alla produzione del Recioto della Valpolicella; altro grande vino veneto e della valpolicella. L’amarone è prodotto in piccole quantità soprattutto perché proviene da produzioni artigianali garantite e il metodo di preparazione è rimasto alterato nel tempo e inoltre prevede un’attenta selezione dei grappoli. Tuttavia l’arricchimento e la pregevolezza del vino è determinata nelle fasi di affinamento e invecchiamento che viene operata in apposite botti in legno in grado di conferire al vino Amarone della Valpolicella DOC le caratteristiche e le proprietà organolettiche di pregio che è in grado di esprimere, riconosciute ormai a livello internazionale.
Le prime bottiglie risalgono al 1952 quando fu imbottigliato, etichettato e commercializzato per la prima volta, poi nel 68 ha ottenuto la certificazione DOC che indica la Denominazione di origine Controllata, e che ha permesso poi al Vino Amarone della Valpolicella DOC di essere fortemente apprezzato anche all’estero. Attualmente, Per questo fantastico e pregevole vino è stata avanzata anche la candidatura per il riconoscimento della certificazione DOCG che ne permette di garantire l’origine.
Caratteristiche organolettiche Amarone della Valpolicella
Le sue caratteristiche organolettiche sono uniche, è ricco di glicerina e di alcol, molto strutturato e dalla potente sapidità. Ciò nonostante risulta molto elegante e raffinato, di struttura e importante, spesso si dice che non ha eguali nel mondo. L’amarone di Valpolicella si conserva anche per più di venti anni ed è da riservare, su consiglio di rinomati sommelier italiani, alle occasioni importanti quelle che segnano il percorso della vita di una persona.
La vendemmia delle uve necessarie alla produzione dell Amarone di Valpolicella DOC viene effettuata esclusivamente a mano. La selezione dei grappoli inizia la seconda settimana di settembre e dura sino alla fine di ottobre. Il vino rosso del Veneto, principe dei vini rossi italiani, Amarone della Valpolicella DOC è un vino Passito, la particolarità risiede nella fase di passitura, durante la quale, le uve che compongono il Valpolicella classico, come il Corvina, la Rondinella e la Molinara, che sono autoctone della vallata a Nord-Ovest di Verona vengono fatte riposare su graticci in legno di bambo durante tutti i mesi invernali, concentrando al loro interno tutti gli aromi più profondi e corposi. Questo comporta una sovramaturazione delle uve che poi dovranno essere spremute per la produzione del mosto ma comporta una condizione si ne qua non legata alle condizioni climatiche dell’area geografica in cui quest’operazione avviene e alle caratteristiche delle uve utilizzate che devono obbligatoriamente essere con buccia spessa e resistente, in modo da trattenere all’interno tutti i pregi della polpa. Successivamente avviene la spremiture che a causa della durezza degli acini, deve essere lenta e costante. Il mosto, una volta riportato in botti di legno per l’invecchiamento e l’affinatura, soprattutto a causa dell’alta gradazione di glicerina (oli e grassi) presente nelle uve e nel vino Amarone della Valpolicella DOC, sono necessarie numerosi fasi di scrematura che tuttavia non ne alterano la percentuale di presenza nel vino in quanto ne consente anche la conservazione a lungo. La diraspatura permette agli acini separati dal raspo di entrare in fermentazione ai primi di gennaio, quasi integri; il lento lavoro della fermentazione e dell’anidride carbonica apre lentamente gli acini sino alla lenta fuoriuscita della polpa. Il processo di fermentazione è lentissimo per circa 40 giorni. Questo procedimento permette l’estrazione massima delle sostanze coloranti, tannini e componenti aromatiche. La fermentazione per l’Amarone di Valpolicella DOC prevede, al contrario del Recioto, che tutta la parte zuccherina viene trasformata in alcol dando vita ad un vino fortemente strutturato, deciso ed alcolico.
Uve impiegate per la produzione dell’Amarone della valpolicella
Le uve impiegate per la produzione dell’Amarone così come permesso dal disciplinare di produzione, oltre alle classiche Corvina, Rondinella e Molinara sono anche l’Oseleta e la Negrara.
Il vitigno Oseleta, è diffuso proprio nel territorio della Valpolicella e sui monti Lessini, Le antiche scritture indicano che questo vitigno, deriva dall’addomesticazione di uve selvatiche, recuperate da un quasi sicuro progressivo abbandono determinato dalla forte prevalenza commerciale del vino Valpolicella DOC e che solo negli anni ’70 fu riscoperto. Curiosamente il nome “Oseleta” (Uccelletti) richiama il particolare interesse che i piccoli uccelli nutrono verso le sue dolci bacche. Il colore della bacca è nero profondo, la foglia del vitigno è piccola pentagonale e pentalobata. Il grappolo invece è piccolo, cilindrico e in determinati casi di particolare prosperità piramidale, molto compatto e raramente munito di un ala. L’acino è di medio piccola grandezza e ovale mentre la buccia è molto spessa e particolarmente indicata per la passitura. Il vino che ne deriva è molto fruttato e speziato all’olfatto, di buon grado tannico e corposo, ben strutturato. Di solito è impiegato insieme ad altri uvaggi perché apporta corpo, struttura e colore alla miscela.
Con il nome Negrara si identificano un gruppo di vitigni detti “Negrare” diversi l’uno dall’altro e coltivati in una fascia di territorio ampia che interessa, il Trentino Alto Adige, il Veneto e la parte bassa della Lombardia, fino ai colli mantovani e al versante bresciano del lago di Garda. I vitigni coltivati intorno a Verona, specie nella parte di fondovalle della Valpolicella sono spesso impiegati nelle miscelazioni necessarie alla produzione dei vini locali. Il vino Negrara viene sempre vinificato assieme ad altri uvaggi in quanto vinificato in purezza determina un vino rosso rubino con riflessi violacei, molto vinoso e zuccheroso, dove sono forti i sentori di spezie e pepe verde; al sapore è molto asciutto e poco tannico.
All’esame visivo l’Amarone della Valpolicella DOC si presenta con un colore Rosso Rubino intenso con frequenti riflessi granati scuri, che a seconda dell’invecchiamento virano verso una gamma cromatica più opaca e tendente al rosso mattone.
Analisi Olfattiva Amarone Doc
All’olfatto il profumo è complesso e richiama quello delle ciliegie sotto spirito, delle prugne essiccate delle spezie e del tabacco. Il profumo è persistente e ampio, riportando il pensiero alla noce essiccata e alla confettura di frutti rossi con tutta la sua dolcezza.
Al palato l’Amarone della Valpolicella
Al sorso il sapore è caldo, pieno e vigoroso, potente, lungo ed instancabile, corposo superbo, asciutto vellutato ma sempre armonico e rotondo, valido compromesso tra grado alcolico, struttura e profumo.
Come servire al meglio Questo vino Veneto
La temperatura di servizio consigliata per l’Amarone di Valpolicella è compresa tra i 18° e i 20° Gradi centigradi, da versare in ampio bicchiere rotondo e aperto in modo da far fluire tutte le sue proprietà.
Si abbina agli arrosti carichi di sapore, alla cacciagione anche in umido, alla selvaggina nobile sia di pelo sia di piuma, oltre che ai formaggi di grande pastosità e stagionatura. Perfetto con i cibi dell’autunno e dell’inverno, come brasati, stracotti, spezzatini, oltre che ai piatti tipici della tradizione locale come la "pasta e fasoi" e lo stesso risotto all’Amarone. Anche bevuto da solo è un degno finale di un pasto serale o può essere il compagno di una piacevole meditazione.
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